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Sei in /Rubriche/La Locandina/Locandina 2010/16^ Domenica dell'anno 2010 (C)

La priorità dell'ascolto e il valore da dare alla qualità delle relazioni interpersonali

LA LOCANDINA di don Giovanni Mazzillo - La prima lettura racconta la visita ad Abramo di tre messaggeri celesti, da lui invocati come «mio Signore!». L'accoglienza del patriarca, la sua totale disponibilità verso di loro e la sua fede nella promessa di un figlio, nonostante ogni ostacolo umano, disegnano l'umile e forte figura di chi a ragione è stato considerato "padre nella fede". Tuttavia tanto Abramo, che li ospita presso la sua tenda di nomade, quanto i personaggi intravisti sono caratterizzati dall'essere in cammino. Così come è in cammino Gesù, nonostante la sosta presso Marta e Maria, che mostrano, ciascuna a modo proprio, la totale generosità e apertura di cuore verso di lui. Pur non sottovalutando i "molti servizi" prestati con amore da Marta, indicata come colei che "lo accolse nella sua casa", Gesù sottolinea la priorità dell'ascolto e il valore da dare alla qualità delle relazioni interpersonali, che richiedono un tempo proprio e modalità prioritarie per essere coltivate. Anche perché il tempo si sta facendo sempre più breve per lui, che è in cammino verso Gerusalemme. Siamo in cammino anche noi e ciò che conta nella vita che ci resta è aprirci interamente a Dio, per accoglierne la visita, ascoltarne le istruzioni e seguirne le indicazioni. Se nelle domeniche precedenti l'accento era sulla concretezza della sequela e sull'agire con amore, oggi c'è l'invito ad accogliere Dio in tutti gli spazi della nostra vita quotidiana.
(Foto delle "Querce di Mamre", luogo dove si ritiene che Abramo abbia incontrato Dio nei tre misteriosi personaggi venuti a fargli visita).

PREGHIERA
Tu vieni nell'ora più calda del giorno e non vieni da solo.
Tu vieni, mio Signore, come comunità di persone
di cui nessun deserto può mai fermare il cammino.
Mi basta alzare il volto,
per scorgerti mentre mi sei qui di fronte,
e, stropicciandomi gli occhi,
domandarmi se tu non sia il frutto
della mia stanchezza e dei miei sogni mai realizzati...
Non è così, perché tu mi richiami alla concretezza
di un Dio che ha scelto di camminare
e conosce con la polvere anche lui la stanchezza.
Signore mio, ti prego non andar via troppo presto,
ora che ti ho visto, restami accanto il più a lungo possibile,
almeno adesso che hai voluto essere mio ospite...
Tu indugi ancora qualche momento,
sicché nel suono delle tue parole
mi sembra di cogliere un incoraggiamento a riprendere
anch'io il cammino, e persino la promessa
di un futuro in cui la sterilità diventa feconda.
Grazie della tua visita
e soprattutto della tua rigenerante Parola! (GM 18/07/10)

Genesi (18,1-10) - In quei giorni, il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all'ingresso della tenda nell'ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall'ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po' d'acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l'albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa' pure come hai detto». Allora Abramo andò in fretta nella tenda, da Sara, e disse: «Presto, tre sea di fior di farina, impastala e fanne focacce». All'armento corse lui stesso, Abramo; prese un vitello tenero e buono e lo diede al servo, che si affrettò a prepararlo. Prese panna e latte fresco insieme con il vitello, che aveva preparato, e li porse loro. Così, mentre egli stava in piedi presso di loro sotto l'albero, quelli mangiarono. Poi gli dissero: «Dov'è Sara, tua moglie?». Rispose: «È là nella tenda». Riprese: «Tornerò da te fra un anno a questa data e allora Sara, tua moglie, avrà un figlio».

Vangelo di Luca (10, 38-42) - In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t'importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta.

18/07/2010
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